clip_image002La Sezione A.N.P.I. di Pinerolo  e l’ARCI con il Patrocinio della Città di Pinerolo – Assessorato alla Cultura invitano a partecipare alla premiazione del Concorso Letterario Nazionale “Città di Pinerolo” XXVII Edizione che si terrà Domenica 16 Ottobre 2016 a partire dalle ore 15:00 presso il Teatro Incontro di via Caprilli 31 a Pinerolo.
Il Concorso è intitolato ad Ilario Alpignano – Comandante partigiano e poeta.

Tema dell’attuale edizione:
“Ricorrono quest’anno i 70 anni del Suffragio universale in Italia. Le Donne cominciano il loro cammino verso la parità dei diritti, una battaglia che non si è esaurita, anzi. Ora più che mai è necessario continuare ad impegnarsi per far sì che questi possano continuare a vivere”.

Poesia vincitrice della Sezione speciale curata dall’ANPI/ARCI di Pinerolo.

Battaglia
I diritti delle donne violati sono fatti di pane raffermo
assorbono sprezzo da secche radici
allentano il fango ad un volo di mosche
deformano al suolo anche i suoni più puri.
I diritti delle donne violati gridano veglie notturne
spodestano grezze armonie di colline
ne strappano forza e bontà ai de profundis
trasportano rabbia al mezzadro sconfitto
I diritti delle donne violati inseguono estati assolate
il caldo e la sete ne fermano il passo
voraci zanzare ne pungono il corpo
paludi e acquitrini ne infangano il cuore
I diritti delle donne violati assaggiano rive piangenti
raccolgono lacrime ai salici antichi
asciugano scavi dei fossi a confine
accarezzano vigne lasciate a morire
I diritti delle donne difesi son fatti di pane.
Di pane sfornato.

Bruno Bianco (Asti)

Nota di valutazione critica della giuria

Il testo poetico affronta la tematica dei diritti delle donne attraverso una storia di dolore e fatiche che vengono rappresentati con immagini pittoriche di lucida intensità.
Emerge il disprezzo che per secoli ha relegato le donne in angoli bui della storia e che ha appesantito la loro fatica del vivere e il dolore dei lutti.
Attraverso la metafora del pane, raffermo quando i diritti sono violati, e caldo come solo il pane sfornato sa essere quando essi vengono difesi, ci viene ricordato, senza enfasi, un momento fondamentale della nostra storia, la conquistata libertà di voto che, seppur tardiva, ha cambiato il volto della società.
La giuria riconosce a quest’opera, insieme al valore poetico, l’aderenza al tema proposto a settanta anni esatti dal referendum che ha visto le donne protagoniste attive nelle scelte politiche del paese: ma la parità conquistata col voto non è ovunque e non è per sempre, il pane appena sfornato che mangiamo con avidità può diventare raffermo, se non si rinnova continuamente il rito dell’impasto e della cottura.

Per la Giuria
Bruna Laudi