Dalla Sezione di Chivasso divulghiamo.
Abbiamo celebrato il 73° Anniversario della Liberazione, una festa simbolica, con una valenza militare, politica e sociale elevata, riguardante la vittoriosa lotta di resistenza attuata dalle forze partigiane e da quelle alleate durante la seconda guerra mondiale a partire dall’8 settembre 1943 contro il governo fascista della Repubblica Sociale Italiana e l’occupazione nazista. Lo abbiamo fatto in collaborazione con l’Amministrazione comunale di Chivasso creando e collaborando a nove eventi tra aprile e maggio quali:
- incontri di formazione a cura dell’ISRAT di Asti
- inaugurazione della lapide a Leandro Savia, a Castelrosso;
- coinvolgimento delle scuole scuole: Professionale Casa di Carità Arti e Mestieri, media secondaria Demetrio Cosola, Istituto Europa Unita;
- spettacolo teatrale sul tema degli immigrati con Mohamed Ba;
- “Percorsi di Resistenza” in collina, nei luoghi teatro della Liberazione;
- celebrazioni ufficiali con la Presidente Provinciale Maria Grazia Sestero;
- Pranzo della Liberazione; Ricordo dei caduti chivassesi sotto i bombardamenti
Il nostro impegno continua, aderendo al FLASH MOB ovvero un incontro in piazza della Repubblica a CHIVASSO sabato 30 Giugno 2018 dalle ore 17 per dire NO ALL’INDIFFERENZA
Negli ultimi mesi si è sviluppato un pesante attacco ai diritti civili conquistati negli ultimi decenni: legge 194 (sull’interruzione volontaria della gravidanza) aborti terapeutici, unioni civili, etc.
Contemporaneamente assistiamo ad un incremento della violenza contro le donne a livello nazionale e locale: il Centro Antiviolenza di Chivasso ha accolto da gennaio ad oggi 77 donne.
La vergognosa campagna contro la legge 194 che quest’anno celebra il quarantennale dell’entrata in vigore è una campagna di disinformazione che tende a criminalizzare le donne e non a rimuovere le cause che le inducono a dover rinunciare ad essere madri.
Chiediamo che le istituzioni intervengano perché in Italia, come avviene in altri paesi europei, sia considerato reato fare pressioni per convincere le donne a non abortire.
La legge 194 è una legge dello stato che ha consentito a tante donne di non morire di aborti clandestini, che ha consentito la diffusione di strumenti di prevenzione perché la
MATERNITA’ E’ UNA SCELTA NON UN OBBLIGO E LE DONNE
NON VOGLIONO PIU’ ESSERE CONSIDERATE SEMPLICI FATTRICI